Nella campagna sassarese, in una rigogliosa vallata attraversata da ruscelli e circondata da boschi, nota come Logulentu, lungo il tragitto verso Sorso, sorge la candida chiesa di San Giacomo di Tàniga (nome dell’omonimo, scomparso villaggio medievale). Ci troviamo nel centro della curatorìa di Romangia, di cui Sassari rappresentava il fulcro amministrativo oltre che una delle residenze del giudice di Torres.
L’edificio sacro, realizzato in stile gotico-italiano interamente in calcare chiaro, risale probabilmente ai primi decenni del XIV secolo. La struttura ha un’unica navata coperta da capriate in legno, con un’abside quadrangolare voltata a crociera.
Questo edificio è il monumento gotico meglio conservato del Sassarese.
A breve distanza sorge un’altra chiesa, Santa Maria, affascinante per il suo aspetto e le sue enigmatiche origini: costruita nel XVIII secolo, ma probabilmente riedificata su un precedente edificio.
San Michele di Plaiano si trova a circa otto chilometri da Sassari, lungo la strada provinciale Buddi-Buddi che porta al litorale di Platamona. Questa chiesa rurale rappresenta una delle più antiche strutture romaniche del territorio sassarese, nella curatorìa di Romangia.
Nel 1082, la chiesa fu donata al vescovo e ai canonici di Pisa da Mariano I, giudice di Torres. In seguito, nel 1115, passò ai monaci di San Zeno di Pisa e, dal 1127, ai monaci Vallombrosani. Infine, nel 1444, i suoi beni furono annessi alla Mensa arcivescovile di Torres.
La chiesa, priva di abside, è realizzata in blocchi di calcare ed ha un’unica navata con copertura a capriate lignee.
Il lato settentrionale e la facciata conservano elementi romanici; quest’ultima, modificata dopo il 1115, è suddivisa orizzontalmente da una cornice che si raccorda alle paraste angolari. Nella parte inferiore, tre specchi decorati da lesene affiancano il portale, sovrastato da arcatelle a sguscio. Il portale è arricchito da esili capitelli e un arco di scarico leggermente rialzato. Il frontone presenta una falsa loggia con coppie di arcatelle su semicolonne e una bifora. Sempre nelle arcatelle figurano conci scolpiti con motivi geometrici, un tempo decorati con inserti a contrasto cromatico. Sul lato meridionale sono stati aggiunti corpi di fabbrica di epoca successiva.
Davanti alla chiesa si trovano i resti dell’antico monastero.
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