Dirigendosi da Sassari verso Olbia, sulla piana di Chilivani, a pochi km dal centro abitato di Ozieri si incontra, a sovrastare il territorio campestre, uno degli edifici più rappresentativi del medioevo sardo: la cattedrale di Sant’Antioco di Bisarcio, santo patrono della stessa cittadina ozierese.
La chiesa, sede dell’omonima diocesi è curatorìa, è documentata dal 1065-1082 (con i vescovi Nicodemo e Gavino) al 1503, quando fu unita alle diocesi di Ottana e Castra e traslata ad Alghero.
Durante il medioevo, Bisarcio rappresentava un prospero centro culturale e spirituale, e la basilica faceva parte di un insieme di strutture comprendente la residenza vescovile e la canonica. Attualmente, è possibile ammirare i resti dell’episcopio e dello scomparso villaggio.
L’antica cattedrale venne edificata in trachite scura, ricavata da cave del territorio, attraverso diverse fasi costruttive a partire dalla metà dell’XI secolo, integrando l’abilità di maestranze lombarde, pisane e francesi.
Con una lunghezza di trentatré metri, una larghezza di dodici e un’altezza di dieci, è tra le chiese più maestose del repertorio romanico dell’isola.
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