La chiesa di Santa Maria di Lunafras si trova nell’agro di Alghero, in località Mamuntanas, e si raggiunge imboccando la provinciale 42, in direzione dell’aeroporto e di Porto Torres.
Lunafras/Lleunafres è la catalanizzazione di Nulavros/Nulabros – poi Nulauro – villaggio dell’omonima curatorìa.
La fertilità della zona, che vede la confluenza dei torrenti Serra, Filibertu e Sassu, ne giustifica la continuità d’insediamento. Nelle vicinanze emergono infatti i resti di un nuraghe, mentre nei paraggi si scorgono ruderi di epoca romana.
La chiesa, documentata dal decennio 1270, sarebbe stata la sede dell’omonimo priorato benedettino affiliato al monastero ligure di San Fruttuoso di Capodimonte, strettamente legato ai Doria, i quali con la fine del Giudicato di Torres presero il controllo di questo territorio, fondando Alghero.
La caduta di quest’ultima per mano dei catalano-aragonesi (1354) determinò l’abbandono dell’insediamento religioso. L’ultima testimonianza risale al 1358.
La fabbrica è ad aula mononavata, chiusa da un’abside semicilindrica, e voltata a botte, quasi totalmente intonacata; solo a tratti è possibile intravedere l’originaria opera muraria in conci squadrati. Due pilastri di sezione rettangolare con capitelli scalettati dividono lo spazio interno in due campate. Il portaletto, che pare originale, conferma la datazione dell’edificio intorno al 1270-1280.
La chiesa versa oggi in stato di totale abbandono, fungendo da precario ricovero di animali da allevamento.
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